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Schulz odiava il nome “Peanuts”

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peanuts di schulz

Schulz detestava il nome “Peanuts”. E quella parola ha continuato a non piacergli per tutta la vita, nonostante l’enorme successo e popolarità del fumetto.

Quando Schulz  propose alla United Feature Syndicate la striscia, il nome da lui pensato per la sua creatura era Li’l Folks.
Alla  United Feature Syndicate la strip piacque, ma non altrettanto il nome proposto da Shultz.
All’epoca c’erano altre due strisce dal nome troppo simile, Little Folks (di Tack Knight) e Li’l Abner (di Al Capp), e il rischio di confusione era elevato.
Schulz suggerì allora Charlie Brown oppure Good Ol’ Charlie Brown, ma i dirigenti della United Feature Syndicate optarono per Peanuts, nome che alludeva alla “peanut gallery” (lo spazio che ospitava i bambini) presente nello show televisivo della NBC “Howdy Doody, all’epoca molto popolare.

Schulz mal digerì il nome scelto. E l’antipatia per quella parola lo accompagnò fino alla sua morte, avvenuta il 12 febbraio del 2000.

In una intervista con R. C. Harvey, autore di The Art of the Comic Book, ebbe modo di dichiarare tutta la sua avversione verso la scelta del nome Peanuts: “Non mi piace la parola. Non è una bella parola. E’ totalmente ridicola… e non ha dignità. E io penso che il mio umorismo abbia dignità.” E ancora: “Chiamare qualcosa che doveva essere il lavoro di una vita con un nome come Peanuts fu davvero offensivo.”

La pubblicazione della striscia dei Peanuts inizio nel 1950.
Negli anni successivi Schulz chiese ripetutamente di cambiare nome alla striscia.
A metà anni sessanta ottenne, a parziale consolazione, di poter chiamare le tavole domenicali “Peanuts – featuring Good Ol’ Charlie Brown”, nome che contrassegnò le Sunday Strips fino alla fine degli anni ottanta.

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