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Glow lo show originale: ecco come è andata davvero!

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glow show originale

Non fidatevi di quello che alcuni potrebbero raccontarvi: Glow, lo show originale andato in onda nella seconda metà degli anni ottanta in America, non rappresenta il lato oscuro del wrestling. Fu invece all’epoca uno show di successo, con le wrestlers che in quegli anni godettero di una discreta celebrità (inclusa la partecipazione come guest stars a serie tv e a talk show).

glow hollywood vineIl programma, che al wrestling univa il rap (le wrestlers cantavano anche!) e brevi sketch comici, fu esportato pure all’estero.
In Europa lo trasmetteva l’emittente inglese Lifestyle, visibile anche in Italia via satellite. Eravamo agli albori delle trasmissioni via satellite in Italia, non esistevano ancora Sky Italia & co. ma solo parabole gigantesche dal costo considerevole con le quali era possibile vedere un abbastanza nutrito gruppo di canali internazionali: si vedevano la CNN, Music Box, MTV Europe e diverse altre emittenti straniere, tra cui appunto Lifestyle.

L’attrattiva di Glow erano i personaggi – ciascuno ben delineato e pittoresco – che le ragazze interpretavano con i loro sgargianti costumi. E poi, l’attrattiva erano le ragazze stesse, quasi tutte davvero carine (per usare un eufemismo).
C’erano Hollywood & Vine, coppia di wrestlers bellissime e cattivissime, dal nome mutuato dall’incrocio di Los Angeles dove si trova la walk of fame. C’era Amy the Farmer’s Daugher, poi sostituita da Babe the Farmer’s Daughter, la figlia dell’agricoltore. C’erano l’atletica e muscolosa Tina Ferrari, che spesso faceva coppia con Ashley Cartier, esponente dei quartieri alti dal costume dorato e brillante. C’erano le Heavy Metal Sisters, completamente svitate ed “estreme”. C’erano le wrestlers “straniere”, ovvero ragazze americanissime che però interpretavano personaggi stranieri quali la micidiale russa Ninotcha (che ricordava Brigitte Nielsen in Rocky IV), Little Egypt, Palestina.
C’erano queste wrestlers e tante altre ancora. Nel corso degli anni, alcune abbandonarono la scena e di nuove se ne aggiunsero, ma la formula rimase immutata.

glow anni ottantaE c’era lui, David McLane, il geniale ideatore dello show, personaggio pirotecnico, che urlava a squarcia gola in qualità di presentatore e commentatore durante i match, danzava con le wrestlers nella sigla di apertura dello spettacolo, e gestiva il business da una improbabile cabina telefonica (nella finzione, naturalmente).

Glow non era assolutamente serio né tantomeno violento (anche se le wrestlers da copione agivano, strillavano, facevano boccacce come se dovessero ogni volta disseminare di cadaveri il ring). Era un programma spassoso, colorato, fuori dagli schemi.

Lo show, finanziato dal proprietario del Riviera Hotel di Las Vegas (dove si svolgevano gli incontri), si interruppe improvvisamente dopo quattro anni quando i finanziamenti vennero meno (qualcuno sospetta perché la moglie del finanziatore lo volesse lontano da così tante sexy e giovani ragazze, ma questi sono sussurri e niente più).

Nessuna delle wrestlers di Glow è diventata un’attrice, e pochissime sono rimaste nel mondo del wrestling. Quasi tutte le ragazze – chiusa l’esperienza dello show – hanno invece intrapreso tutt’altro genere di attività: dall’agente immobiliare all’insegnante, alla contabile, alla addetta alle vendite, all’estetista per animali.

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Blog amatoriale, scritto da Stefano Bellesi. Viene aggiornato senza una periodicità predefinita. Non percepisce ricavi. Le immagini presenti sono riprodotte a soli fini di critica e di discussione e sono © dei rispettivi editori e/o autori aventi diritto.