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SUPER EROI CLASSIC – Intervista a Fabio Licari

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Super Eroi Classic - Intervista a Fabio Licari

Super Eroi Classic

Fabio Licari, noto giornalista della Gazzetta dello Sport, è il supervisore della collana Super Eroi Classic, pubblicata da RCS in collaborazione con Panini Comics.
Ci ha gentilmente concesso un’intervista telefonica, durante la quale, con cortesia e simpatia, ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande.
L’intervista spazia su temi che riguardano Super Eroi Classic e, più in generale, il mondo del fumetto di ieri e di oggi.

Il nostro consiglio  – perentorio – intanto è molto semplice: leggete questa serie a fumetti! Si tratta di una collana imperdibile per ogni Marvel-fan, anzi per ogni appassionato di comics tout court.
Se già la state leggendo, siete sulla retta via. E se invece siete stati finora colpevolmente assenti, rimediate immantinente: chiedete al vostro edicolante di farvi arrivare i nuovi numeri, e nel frattempo procuratevi quelli già usciti.

Ed ecco il testo dell’intervista!


Come è nata l’innovativa scelta di utilizzare le splash page per le copertine di Super Eroi Classic?

Ci abbiamo pensato un po’. La partenza per me erano gli Albi dei Super Eroi della Corno, però la cornice probabilmente rischiava di appesantire un po’. I grafici della Panini sono stati bravissimi, si sono ispirati in parte al grafico americano Chip Kidd, colui che nell’ultimo decennio è stato innovatore e rivoluzionario nella capacità di fissare un dettaglio e ampliarlo. Questa ispirazione è stata alla base della scelta delle splash page. E comunque le splash page avrebbero dato un senso di classico, di vintage, di antico in senso buono, poiché questa vuole essere una collana che ha una ispirazione antica, che si rifà agli anni Sessanta.
L’epoca delle copertine che io amo, perché quelle degli ultimi anni sono un po’ troppo illustrative e poco dinamiche. Le copertine degli anni Sessanta, Settanta, primi Ottanta – Kane, Romita, Kirby, Colan, Steranko, Buscema – raccontavano una storia e non mettevano in evidenza solo delle pose.

Il numero 101 di Super Eroi Classic ha regalato la stupenda sorpresa dei mitici “autoadesivi fustellati”. Adesso, però, sempre in ottica revival Corno, ci aspettiamo prossimamente in allegato anche un bel poster…

Abbiamo pensato a tutte le iniziative che potessero ricordare l’epoca Corno, per ricreare un’atmosfera per chi l’ha amata.
Sono comunque iniziative abbastanza costose. Si tratta di un regalo, e non sono più gli anni Settanta in cui l’Uomo Ragno vendeva centomila copie ed era tutto più facile.
Al poster ci avevamo pensato, la scelta era tra poster e adesivi. Alla fine io ho votato per gli adesivi, perché erano una cosa più pratica, più piacevole, e meno vista. I poster si sono visti anche in seguito, gli adesivi no: ricreare quell’emozione degli adesivi fustellati che si toglievano dalla carta adesiva era impagabile, e credo che tutti abbiano apprezzato.

I roboanti titoli in copertina (e la pagina che li riepiloga tutti!) sono piccole gemme preziose…

Fondamentali. Tutti rimandi all’epoca Corno. Volevo – ed erano d’accordo con me tutti i colleghi dello staff Panini – ricreare quell’atmosfera che ci manca, perché la Corno aveva le copertine coi titoli a mano, la pagina con l’elenco episodi, tutta una serie di rubriche e di appuntamenti che a me personalmente mancano negli albi di oggi.

Se restassero immutati gli attuali dati di vendita, sarebbe ipotizzabile una prosecuzione di Super Eroi Classic fino al numero 200?

Oggi non si può pensare di tenere in vita una rivista a fumetti che vada in perdita. Non sono più gli anni Settanta in cui Alan Ford poteva aspettare il venticinquesimo mese per vendere. Intanto il 150 è conquistato. La collana va, non siamo milioni, ma va. Ti rispondo: se la cifra resta quella, l’editore avrà interesse a continuarla. Anche se odiasse i super eroi – e non è così – avrebbe interesse a continuarla. Se dovessero abbassarsi le cifre, e Classic dovesse finire in perdita, ti direi no, e non potrei oppormi. E’ bello che per ora Classic sia un incrocio tra la soddisfazione degli appassionati vintage e quella dell’editore, che comunque trae un guadagno dall’iniziativa.

Super Eroi Classic inevitabilmente richiama alla mente, per la rotazione dei personaggi e il carattere monografico di ogni volume, gli Albi dei Super Eroi della Corno. Che ricordi hai di quella serie?

Ricordi meravigliosi. Una delle serie cui sono più legato.
Non era mai successo che una collana avesse tanti personaggi. Erano tutti nuovi , avvincenti. Magari Red Wolf non era uno che trascinava le folle, però i Difensori, Warlock, Luke, Conan erano fantastici. Licantropus lo adoravo, e lo adoro ancora adesso. Licantropus letto a sette anni è la fine del mondo.
Dato che con Super Eroi Classic dovevamo fare girare un po’ di personaggi, mi è sembrato che quel concept fosse adatto e recuperabile per una collana vintage. C’è stata una specie di telepatia con Alex Bertani. Avrei aggiunto la cornice in copertina, probabilmente era un po’ pesante, ma non è detto che in futuro qualche altra iniziativa non ci consenta questo recupero.

Il primo albo Marvel-Corno da te letto? E in che circostanza?

Il primissimo albo non lo so individuare. Ho sicuramente due ricordi. Uno è una Raccolta dei Super Eroi dell’Uomo Ragno, di quelle che ancora non avevano le copertine dentro ma solo gli albi. Comprendeva i numeri 51, 52, 53 dell’Uomo Ragno Corno, era datata 1973. L’altro ricordo è una serie di albi dei Fantastici Quattro di mio zio e che si trovavano dai nonni, albi coi Fantastici Quattro dell’epoca Lee/Kirby.
Prima leggevo Topolino, Corriere dei Ragazzi e tutti i giornalini possibili. Ho conosciuto i super eroi attorno ai 6-7 anni e da quel momento non c’è stato più alcun dubbio su quale sarebbe stata la passione principale.

La tua serie Marvel-Corno preferita, ai tempi?

L’Uomo Ragno, senza dubbio. Anche come personaggio, e non solo come collana.

Top 11. Non 1 o 10, ma proprio undici, come i giocatori di una squadra di calcio! Quali sono le 11 migliori storie Marvel (intese come saghe e non necessariamente albi singoli) della Silver/Bronze Age?

La morte di Gwen Stacy, che – purtroppo – è il massimo. Lo Spider-Man di Lee & Romita, sicuramente. Il Warlock di Starlin. “Stanotte Muoio” di Capitan America. Vado contro corrente: i Fantastici Quattro di Lee/Thomas/Buscema, che hanno avuto su di me un forte imprinting. Licantropus, che rappresenta un ricordo particolare. Il Devil di Miller e Janson. Il Thor di Simonson e De Zuniga, secondo me favoloso. Il Capitan America dei tempi di Colan e Romita. I Difensori contro i Vendicatori. La seconda genesi degli X-Men. Ma come se ne scelgono così poche?

L’autore Marvel della Silver/Bronze Age più sottovalutato?

Ross Andru, che secondo me ha fatto un ciclo dell’Uomo Ragno strepitoso con Mike Esposito agli inchiostri.

Il crudele Gioco della Torre, parte 1. Chi tieni tra lo Spider-Man di Lee/Ditko e quello di Lee/Romita?

Eh no, qui la mia risposta è: questo non me lo puoi chiedere! Ma se proprio fossi costretto a scegliere, per motivi affettivi ti direi Lee & Romita.

Il crudele Gioco della Torre, parte 2. Chi salvi tra Gwen e Mary Jane?

Tutta la vita Gwen! Senza avere mai avuto l’1% di dubbio!

Macchina del Tempo del Dottor Destino. Sei nel 1973 e hai potere decisionale alla Marvel: fai morire Gwen?

No! Ma scherziamo? Non glielo perdonerò mai.

Qual è la tua opinione sulla Marvel di oggi, a livello fumettistico?

Dovrebbe recuperare di più certe sensazioni della Silver Age e della Bronze Age. Però mi sembra che Cebulski si stia indirizzando su questa strada, che era la strada di Quesada, e che era stata la strada di Alonso all’inizio ma non alla fine del suo ciclo.

Albi originali americani e collezionismo. To slab or not to slab, sembra questo oggi il dilemma. Come giudichi il meccanismo delle società USA specializzate (CGC e affini) che valutano e poi sigillano in apposite custodie i comic book?

Non lo so. Sono un collezionista, ma sono un collezionista che usa i fumetti e non li idolatra. Li ho, li ho usati, li ho stra-usati, li ho consumati, li ho vissuti. Non ho mai imbustato un fumetto in vita mia. Per me sono qualcosa di vivo, non qualcosa da imbustare. Se poi fossi un ricco possidente, forse vorrei avere una copia da usare e una copia da imbustare, ma non lo sono, quindi…

Supereroi e costumi: sono un binomio inscindibile? Negli show Netflix-Marvel quasi mai si sono visti i costumi. Soluzione opposta a quella scelta invece dai Marvel Studios per i film del MCU.

Secondo me il costume è necessario, è fondamentale.
Anche se i Netflix-Marvel non hanno costumi, forse anche per motivi di budget, sono strepitosi e a volte sono meglio dei film. Sono più fumettistici come sensazioni, a volte.

Film Marvel. Zia May così giovane che potrebbe persino pubblicare delle foto sexy sui propri profili social. Che effetto ti fa vedere questa e molte altre differenze rispetto al materiale originale dei comics anni 60-70?

Zia May così non mi sta bene, è troppo figa! Questo è un piccolo tradimento. Marisa Tomei per me è una delle cinque attrici più sexy del mondo! Può interpretare Gwen, Crystal, Psylocke, Jean Grey, Lady Sif, Sharon Carter, Karen Page, Carol Danvers, fai tu… Ma zia May no.
In generale, mi spiace ci siano queste differenze, perché alcuni “tradimenti” non mi piacciono. Mi rendo conto che i lettori di fumetti a base integralista sono una piccolissima percentuale di tutte le persone che vedono i film. Però lasciatemi almeno questa visione.

Chiudiamo in bellezza. Dopo tutti questi anni, non abbiamo ancora capito chi è più forte, se Hulk o la Cosa. Hai qualche dritta in proposito?

Drammaticamente, senza dubbio, Hulk!

– Intervista a cura di Stefano Bellesi


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